Pogallo


Pogallo nasce come alpeggio legato principalmente al corte di Cicogna. Nei primi anni del ‘900 conobbe un incredibile sviluppo legato alle attività boschive, favorito anche dagli investimenti di Carlo Sutermeister, che lo trasformò in un centro vitale e attivissimo in cui trovò impiego moltissimo personale locale e immigrato, un centro fornito di spaccio, osteria, officina del fabbro-maniscalco, stalla-latteria, forno comune, asilo infantile, caserma e infermeria. Il legname raggiungeva la piana del Toce con un’ardita e innovativa teleferica, di cui sono ancora visibili oggi alcune tracce. Anche Pogallo è tristemente legato alla storia dei rastrellamenti tedeschi nel giugno 1944, descritti così da Nino Chiovini: “Presto ci si impratichisce e si perde minor tempo; il tedesco legge durante la svestizione, cosicché il condannato, appena spogliato, trova il posto libero sull'orlo della fossa senza dovere attendere che finiscano con quello che precede. Così muoiono i diciotto partigiani di Pogallo”. Oggi sul luogo dell’eccidio è presente una lapide, con i nomi degli 11 partigiani conosciuti e dei 7 ignoti.
Pogallo was born as a mountain pasture mainly linked to the mountain pasture of Cicogna. In the early 1900s it experienced  an incredible development thanks to the forest activities, favoured also by the investments of Carlo Sutermeister, who transformed it into a lively centre where a lot of local people and immigrants found an employment: a centre equipped with shops, a tavern, the blacksmith’s workshop, a stable-dairy, a collective bakery oven, a kindergarten, barracks and an infirmary. The timber reached the plain of the Toce river with an innovative cableway, of which some traces are still visible today. Pogallo is also sadly linked to the history of German mopping-ups in June 1944, described by Nino Chiovini as follows: “Soon you get used to it and you lose less time; the German reads during undressing, so that the condemned, just undressed, finds his free place on the edge of the grave without having to wait for them to finish with the previous condemned. The eighteen partisans of Pogallo died in this way”. Today on the site of the massacre there is a tombstone with the names of the 18 partisans: 11 are known  and 7 unknown.

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