La Villa, posta in alto rispetto al paese, venne fatta costruire dal Conte Alessandro Orsetti sul finire dell’800 come tenuta di caccia. Il conte, proveniente dalla Polonia, qualche anno prima aveva preso dimora alla Crocetta di Pallanza in una villa che in seguito diventò la “Villa Taranto”. Queste due ville hanno la particolarità di essere visibili tra loro ed il conte aveva l’abitudine di comunicare la presenza di ospiti o selvaggina con dei segnali di fumo durante il giorno o con delle lanterne di notte.
Dicono che qui, ospite del conte, sia venuto Umberto I quando era Principe di Piemonte e Senatore del Regno, mentre stavano costruendo la ferrovia del Sempione, perché Il Conte aveva in progetto di staccare un ramo di ferrovia e salire a Bieno, Santino, Trobaso, Cambiasca, Caprezzo, Intragna, Scareno, Aurano e arrivare a Esio e Premeno. Ma dato che veniva tagliato fuori Ramello, e la ferrovia sarebbe dovuta passare sopra lo scoglio della Madonnina e poi dove c’erano i terreni e i frutteti, gli abitanti non gliel’hanno lasciata fare. Nel 1907 vende la villa di Caprezzo al suo ingegnere Giuseppe Cambiaghi che a sua volta la cedette, sul finire della seconda guerra mondiale, all’imprenditore milanese Franco Boffa. Dopo un lungo periodo di abbandono, la villa venne acquistata da una coppia di Tedeschi, i sigg. Matten, che l’hanno completamente ristrutturata. – Rinaldo Pellegrini, 2018 – aggiornamenti Antonio Garlandini, 2021 –
The Villa, located above the village, was built by initiative of Count Alessandro Orsetti at the end of the 19th century as a hunting estate. The Count, who came from Poland, had taken residence a few years earlier at the Crocetta di Pallanza in a villa that later became “Villa Taranto”. These two villas have the particularity of being visible to each other and the Count had the habit to communicate the presence of guests or game with smoke signals during the day or with lanterns at night.
It is said that Umberto I, when he was Prince of Piedmont and Senator of the Kingdom, came here as a guest of the Count, while they were building the Simplon railway, because the Count was planning to detach a branch of railway and go up to Bieno, Santino, Trobaso, Cambiasca, Caprezzo, Intragna, Scareno, Aurano and get to Esio and Premeno. But as Ramello was excluded, and the railway would have to pass over the rock of the Madonnina and where there were the orchards, the inhabitants prevented him from doing it. In 1907 he sold the Villa of Caprezzo to his engineer Giuseppe Cambiaghi who sold it, in turn, at the end of the World War II, to the entrepreneur Franco Boffa of Milan. After a long period of abandonment, the villa was bought by a couple of Germans, Messrs. Matten, who completely restored it. – Rinaldo Pellegrini, 2018 – Updates by Antonio Garlandini, 2021 –