Memoriale degli Alpini


Nel 1965 fu posata la prima pietra, quando il ricordo della II Guerra Mondiale era ancora vivo nella memoria di chi l’aveva combattuta avendo la fortuna di tornare a casa. Nel 1967 le Penne Nere della sezione Intra e del Verbano, con la costruzione del monumento in località Colletta, alle spalle di un balcone panoramico sui laghi, vollero lasciare un segno, un ricordo. Da allora, incessantemente, ogni anno salgono sulle alture del Verbano per una cerimonia sempre molto sentita e partecipata. Sul monumento vi sono i nomi dei 349 caduti della guerra ‘15-‘18, ai 47 del ’35-’36 e della guerra d’Africa, ai 295 della II guerra mondiale. Una poesia dice Alpino che passi / per la strada dei ricordi, / uomo che onori / il culto di mille e mille croci / puntate al cielo / nel silenzio dell’eternità; / tu o viandante / che dalla polvere dei secoli / raccogli nel cavo della mano / le ansie, il patire, il morire / dei tuoi fratelli, / non dimenticare. / Sulle sventure della Patria / piangono le madri, / altri passano, / altri hanno un gesto di pietà / che nasconde impuri pensieri. / Non dimenticare. / Sono morti per tutti noi / senza chiedere perché dovevano morire / ed in quel patire, / in quel tormento / essi, con l’ultimo fiato, / chiesero forse il mio, / il tuo ricordo.
The first stone was laid in 1965, when World War II was still alive in the memory of those who had fought it and had the fortune to return home. In 1967 the Penne Nere of Intra and Verbania, with the construction of the monument in Colletta, behind a panoramic balcony on the lakes, wanted to leave a mark, a memory. Since then,  they have been constantly climbing every year the mountains of Verbania for a ceremony, which is always very crowded still today. On the monument are the names of the 349 fallen during the War 1915 -1918, the 47 fallen of the War 1935 - 1936 and the war of Africa, the 295 fallen of the World War II. A poem says Alpino, walk / along the path of memories, / you are a man who honours / the cult of a thousand crosses / towards the sky / in the silence of eternity; / you are a traveller / who from the dust of the centuries / collects with your hand / the anxieties, the suffering, the death / of your brothers, / do not forget. / On the misfortunes of the homeland / the mothers cry, / others go by, / others have a gesture of pity / that hides unclean thoughts. / Do not forget. / they died for all of us / without asking why they had to die / and in that pain, / in that torment / with their last breath, / maybe they asked my memory, / your memory.

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