Il toponimo Ruènche, derivante da rua+anca (suffisso accrescitivo), ha il significato di strada principale, strada tra i muri. Così è chiamata infatti la via centrale del paese, in pendenza, che attraversa ed unisce l’abitato da est a ovest, partendo dalla piazza Vittorio Emanuele II e passando davanti al sagrato della chiesa di S. Brizio. Fino alla fine degli anni ’50 del Novecento la parte iniziale della via era sovrastata dal portico della casa parrocchiale, ora non più esistente. La pavimentazione in ciottoli si è conservata e lungo la via sono visibili edifici storici in pietra e fontane.
Le Ruènche un tempo era ricca di attività commerciali:
Lungo la via vi erano numerose botteghe:
- Due di commestibili, la “Cà del Preštìn” della famiglia Panighini e la bottega della famiglia Massera entrambe con forno per il pane;
- Una con chincaglieria, la “Cà del Paraque”;
- Una merceria con vendita di stoffa e ferramenta della famiglia “Munugn” di Tamboloni Pierina con sottostante macelleria del fratello Maurizio;
- La cooperativa della Società Operaia di Mutuo Soccorso;
- Una macelleria a fianco della cappella.
Inoltre a metà via sorgeva l’Osteria Centrale.
Vi erano anche due grandi fontane, ancora esistenti, per abbeverare gli armenti prima del ricovero nelle stalle. Testimonianza di Enzo Massera, classe 1918 – anno 1999.
The place name Ruènche, deriving from rua+anca (augmentative suffix), has the meaning of “ main street, a street between the walls”. In fact, this is the name of the main street of the village, on a slope, which crosses and joins the residential area from east to west, starting from Piazza Vittorio Emanuele II and passing in front of the parvis of the church of S. Brizio. Until the end of the 1950s, the entrance to the street was dominated by the portico of the parish house, which no longer exists. The cobblestone pavement was preserved and historic stone buildings and fountains are still visible along the street.
Le Ruènche was once rich in commercial activities:
Along the street there were numerous shops:
- the “Cà del Prestìn” of the Panighini family and the workshop of the Massera family, both with bread oven;
- A shop which sold trinkets, the “Cà del Paraque”,
- A haberdashery, which sold fabrics and ironware of the “Munugn” family of Tamboloni Pierina, and a butcher’s shop of her brother Maurizio;
- The Mutual Relief Society;
- A butcher's shop next to the chapel.
In addition, the Osteria Centrale was halfway.
There were also two large fountains, still existing, which supplied the herds with water before they took shelter in the stables. Testimony by Enzo Massera, 1918 – 1999.