Cappella del Gasc


Il nome della cappella, talvolta erroneamente collegato alla presenza di “gazze” (in realtà in loco ghiandaie), è invece legato al termine gaggio, con il quale si indicavano le aree di bosco protetto, di proprietà comunale. Nel nostro caso si trattava di boschi con piante di castagno, i cui frutti raccolti venivano messi all’incanto, costituendo un’entrata economica del comune.

Il Gaggio di Cossogno è già citato negli Statuti di Comunità approvati nel 1464 e rinnovati nel 1620: in essi si ordina che “niuno habbi ardire tagliare né far tagliare né bigare alcuna pianta d’arbore verde di qualsivoglia sorte, nel loco della Soliva e del Gazio”.

La cappella del Gasc è una delle “Cappelle a doppio uso sulla mulattiera Cossogno-Cicogna”, descritte da Quintino Rossi, nel 1917. “A render sollievo alla fatica dei lunghi sette chilometri di marcia che vi sono dalla frazione al Capoluogo, pensarono diversi benefattori, animati da spirito religioso e generoso pensiero, facendo edificare lungo la via mulattiera, a monte e quasi parallela al torrente San Bernardino, dei manufatti in solida muratura che servissero di fermata per riposo e riparo in tempi procellosi.
Queste costruzioni in numero di quattro […] la prima di esse è situata al confine di levante di Cossogno, l’ultima a ponente sopra il ponte Caslet sul rio Pogallo, dove ha principio la ripida salita che dopo due chilometri arriva a Cicogna.”…

Le cappelle sono costituite da due scomparti con “le dimensioni di circa due metri di lato ciascuno, colla fronte di entrambi verso la via, ed hanno il tetto coperto di piode.
L’interno destinato a Cappella, ha la fronte chiusa da una grande grata di legno, e il susseguente portichetto aperto da tre lati […] Sono fornite di un piccolo altare con relativo crocifisso e di qualche candelabro…. Ivi di frequente, i viandanti si soffermavano (e ancora si soffermano) specialmente le donne con carico e senza, a riposare, e nello stesso tempo a pregare.
Le cappelle distano lungo la via un chilometro e mezzo circa l’una dall’altra e cioè in ragione del riposo richiesto dalla persona che cammina, sia libera o gravata di peso”.

La cappella del Gasc, riccamente affrescata con la Crocifissione, la Madonna del Sangue di Re e un santo irriconoscibile, è stata restaurata recentemente con il cantiere-scuola “Prendersi cura”, all’interno dell’Interreg “Co.Eur - Nel cuore dei Cammini d'Europa, il sentiero che unisce”.
The name of the chapel, sometimes mistakenly linked to the presence of “magpies” (actually jays), is linked to the term gaggio, which referred to the protected areas of woods belonging to the municipality. In this case it referred to woods with chestnut trees, whose fruits were collected and put up for auction, thus representing an economic income of the municipality.

The Gaggio of Cossogno was already mentioned in the Statutes of the Community, approved in 1464 and renewed in 1620, where it was ordered that “niuno habbi ardire tagliare né far tagliare né bigare alcuna pianta d’arbore verde di qualsivoglia sorte, nel loco della Soliva e del Gazio” (it is forbidden to cut any green plant of any kind, in the area of Soliva and Gazio).

The Cappella del Gasc is one of the “Double-use chapels on the Cossogno-Cicogna mule track”, described by Quintino Rossi in 1917. “To relieve the fatigue of the long seven kilometres of walk from the hamlet to the small capital, numerous benefactors, animated by a religious spirit and benevolence, thought of building artifacts along the mule track, upstream and almost parallel to the San Bernardino stream, of solid masonry that served as a stop to rest and take shelter in stormy times.
These buildings are four […] the first one is located on the eastern side of Cossogno, the last one to the west above the Caslet bridge on the Rio Pogallo, where the steep climb starts, which after two kilometres reaches Cicogna.” …

The chapels consist of two compartments with “the dimensions of about two meters on each side, with both fronts towards the street, and have the roof covered with piode (stone slabs).
The interior of the Chapel has the front closed by a large wooden grate, and the small porch open on three sides […] They are provided with a small altar with a crucifix and some candelabra…. In the past (and also today) some travellers stopped, they were especially women with a heavy load or without, who stopped to rest, and at the same time to pray.
The chapels are about one and a half kilometres away from each other, a distance that  corresponds to the rest required by the walking person, whether with a heavy load or without”.

The Cappella del Gasc, richly frescoed with the Crucifixion, the Madonna del Sangue di Re and an unrecognizable Saint, has been recently restored with the school-building site “Prendersi cura”, inside the Interreg “Co.EUR - Nel cuore dei Cammini d'Europa, il sentiero che unisce”.

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