Salendo da Scareno pochi minuti prima dell’arrivo a Piaggia si incontra un piccolo monumento con una croce in ferro che ricorda i caduti partigiani il 16 giugno del 1944. Questa la vicenda legata ad esso: alcuni alpigiani erano rimasti a Piaggia tutto l’anno durante la guerra. Mentre i tedeschi stavano compiendo il rastrellamento, uno sparo forse partito per caso da un ragazzo spaventato, li attirò verso l’alpeggio. Qui si era nascosto tra sassi e arbusti un gruppo di giovanissimi provenienti da località della zona e da luoghi più lontani, tra cui anche alcuni ragazzi che non facevano ancora parte di nessuna formazione partigiana. I tedeschi li trovarono e li fecero prigionieri. Poi entrarono in Piaggia e devastarono l’alpeggio. I due ragazzi ricordati dalla lapide, che non erano del posto, nel tentativo di scappare arrivarono ad uno strapiombo. Il primo saltò e si sfracellò sul fondo; il secondo dopo aver visto la tragica fine del compagno, esitò ma dopo essere stato colpito da un proiettile tedesco, precipitò anch’esso. Gli altri ragazzi del gruppo furono fatti prigionieri e vennero poi condotti ad Aurano. Qui otto di essi dopo essere stati costretti a scavarsi la fossa furono fucilati, mentre gli altri furono deportati nei campi di concentramento.
Going up from Scareno a few minutes before reaching Piaggia, you will find a small monument with an iron cross in memory of the fallen partisans of June 16, 1944. This is the historical event: some of the mountain inhabitants had remained in Piaggia all year round during the war. While the Germans were doing the mopping-up, a shot, perhaps coming by chance from a frightened boy, attracted them to the mountain pasture. Here a group of young people coming from the surrounding areas and from outside, including some children who did not belong to any partisan formation, had hidden among stones and shrubs. The Germans found them and captured them. Then they entered Piaggia and destroyed the mountain pasture. The two boys commemorated on the monument, who were not inhabitants of the village, arrived at a overhang while attempting to escape. One of the boys jumped and fell down; the other one, after seeing the tragic end of his companion, hesitated but, after being hit by a German bullet, he also crashed. The other boys of the group were captured and then they were taken to Aurano, where eight of them were shot after being forced to dig their pit, while the others were deported to the concentration camps.