Tra le varie pietre della ricca zona estrattiva ossolana, Vogogna presenta un esempio particolare di “scisti tegolari” o Beole, con caratteristiche molto diverse tra loro, pur provenendo da cave vicine, attualmente quasi tutte chiuse per cessata attività. Esempi ne sono vari edifici come la Chiesa di San Martino, di Loreto, S. Maria delle Grazie, San Pietro, la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e il Castello Visconteo.
La documentazione storica riguardante le cave di Vogogna è recente e, precisamente, a partire dai primi del ‘900. La maggior parte delle cave locali era di proprietà comunale mentre solo una minor parte apparteneva ad agiati possidenti delle città di Intra e Pallanza. A Vogogna, intorno al 1900. Erano 7 le cave in attività e 75 erano le persone che ci lavoravano 8 di cui 13 bambini).
La prima cava coltivata e anche la più redditizia fu quella dell’Alpe Cremosina, scoperta nel 1883 da Francesco Guglielmi, e fornita di teleferica, divisa in tre tratte, per portare le beole a fondovalle. La stessa cava ha cessato l’attività nel 1980. Dall’esame della documentazione storica è stato possibile identificare 11 cave principali sul territorio vogognese: I Piod, Cremosina, Paradiso Superiore, paradiso Inferiore, Mott di Sopra, Motto di Sotto, Righera di Sopra, Richera di Sotto, San Zeno, San Pietro, Mulin.
Dal punto di vista geologico le beole di Vogogna appartengono ai Scisti di Forbello-Rimella, una fascia di rocce milonitiche, spesse circa 1-2 km, di colore grigio o verdino, dall’aspetto scistoso e fillonitico e con la grana fine e lastrata.
Among the various stones of the rich mining zone of Ossola, Vogogna presents a particular example of “tile schists” or Beola, with very different characteristics, even though they come from nearby quarries, which are almost all closed today. There are many examples, such as the Church of San Martino, the Church of Loreto, the Church of Santa Maria delle Grazie, the Church of St. Peter, the Church of the Sacro Cuore and the Visconti Castle.
The historical documentation concerning the quarries of Vogogna is recent: it dates back to the early 1900s. Most of the local quarries were owned by the municipality, while only a minor part belonged to wealthy landowners of the cities of Intra and Pallanza. We are in Vogogna, around 1900: there were 7 operating quarries and 75 people who worked there (of whom 13 were children).
The first and the most profitable quarry was that of Alpe Cremosina, discovered in 1883 by Francesco Guglielmi and provided with a cableway, divided into three sections, to bring the Beola stones to the valley bottom. The same quarry ceased its activity in 1980. Through the examination of the historical documentation it was possible to identify 11 main quarries in the territory of Vogogna: I Piod, Cremosina, Paradiso Superiore, Paradiso Inferiore, Mott di Sopra, Motto di Sotto, Righera di Sopra, Richera di Sotto, San Zeno, San Pietro, Mulin.
From the geological point of view, the Beola stones of Vogogna belong to the schists of Forbello-Rimella, a strip of Mylonite rocks, about 1-2 km thick, of grey or green colour, with a schistose and phyllitic appearance and with a fine grain.