Cavalier Pietro Verazzi, benefattore

All’esterno dell’ingresso della chiesa parrocchiale di Caprezzo una lapide di marmo a perenne memoria, posata nel 1896, un anno dopo la sua scomparsa, lo ricorda come insigne benefattore seguito da un elenco di opere: Cinque nuove campane (che suonano ancora oggi), l’erezione del campanile dell’oratorio, l’altare della Beata Vergine del Rosario alla parrocchia, promosse la commemorazione della Vergine del Riscatto e sovvenne largamente per l’edificazione della sacrestia.

Ma a Pietro Verezzi vanno riconosciuti e ricordati altri esempi di grande generosità: alla morte del fratello Francesco, avvenuta a Buenos Aires nel 1867, provvide al sostentamento economico della vedova con i suoi quattro figli.  Nel 1881 fece costruire una nuova casa a Caprezzo e metà di questa venne donata al fratello Antonio. Sempre lo stesso anno pagò di tasca propria la costruzione in paese di una strada lunga cento metri e larga 1,80 con un ponte che passava sopra un rio. Nel 1885 realizzò i lavatoi della Barborina e quello di Al Corte.

Essendo molto attento affinché i bambini potessero avere una buona istruzione, nel 1886 mise a disposizione una importante somma di denaro per la costruzione della scuola e dell’asilo educatorio insieme alla fornitura di banchi, cattedra e libri. Non fece mai mancare un sostegno economico per i poveri del paese.  Questa filantropia fu possibile grazie ai lauti guadagni che gli fruttarono le attività commerciali intraprese in Argentina (in particolare nel commercio di tessuti) , ed in Francia, a Parigi, grazie ad una attività di import export .

Al governo del Regno non passarono inosservate le iniziative benefiche di cui Pietro Verazzi si fece interprete negli anni tanto che nel giugno del 1885 gli venne conferita la “Croce di Cavaliere della corona d’Italia per le opere fatte per Caprezzo”.  Nel campo degli affari ricoprì la carica di consigliere e vicepresidente della Camera di commercio italiana a Parigi. Muore a Caprezzo il 9 ottobre 1895 all’età di 64 anni dopo una lunga malattia. – Antonio Garlandini, 2021 –
Outside the entrance to the parish church of Caprezzo, a marble tombstone as a perennial memory, laid in 1896, a year after his death, remembers him as a significant benefactor followed by a list of works: five new bells (still ringing today), the erection of the bell tower of the oratory, the altar of the Beata Vergine del Rosario (the Blessed Virgin of the Rosary) in the parish; he promoted the commemoration of the Vergine del Riscatto (the Virgin of Redemption) and he largely contributed for the building of the sacristy.

But Pietro Verazzi should be remembered for other examples of great generosity: at the death of his brother Francesco, occurred in Buenos Aires in 1867, he provided for the economic livelihood of the widow and his four children.  In 1881 a new house was built in Caprezzo by his will and half of it was donated to his brother Antonio. During the same year he paid for the construction in the village of a road 100 metres long and 1,80 metres wide with a bridge passing over a river. In 1885 he built the wash-tubs of Barborina and Al Corte.

He was very careful that children could have a good education, so in 1886 he donated an important sum of money for the construction of the school and educational kindergarten together with the provision of desks, chairs and books. He never failed to provide for an economic support for the poor in the village.  This philanthropy was possible thanks to the large profits he earnt with the commercial activities undertaken in Argentina (in particular in the trade of fabrics), and in Paris, through an activity of import/export.

The government of the Kingdom did not fail to notice the charitable initiatives of Pietro Verazzi over the years, so much so that in June 1885 he was awarded the “Knight's Cross of the Crown of Italy for the works performed for Caprezzo". Moreover, he held the position of advisor and vice-president of the Italian Chamber of Commerce in Paris. He died in Caprezzo on 9 October 1895 at the age of 64 years after a long illness. – Antonio Garlandini, 2021 -
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