Nolezzo è un alpeggio che si trova sulla dorsale del monte Todum a poco più di un’ora di cammino da Cossogno percorrendo la bella mulattiera che da Inoca passa per Miüi (Miuglio per i Cossognesi, Miunchio sulle mappe).
Insieme a Miuglio, Rugno (Runchio sulle carte), Montuzza e Uccigiola era uno dei principali corti maggengali di Cossogno. Lo troviamo già menzionato negli Ordini di Cossogno e Ungiasca del 1564, dove si statuiva che era proibito far pascolare il secondo taglio di fieno (rujiiv) prima della festa di Santa Maria l’8 settembre “nelli lochi della Colma, Miuglio, Botolenghi, Gromia, Nolenzo”.
E’ costituito da due nuclei principali di baite, Nulezz (o Nulezzìn), più in basso, a 645 m. sul livello del mare e in una zona con un piccolo tratto pianeggiante e Nulazzùn, più in alto, a 730 metri su un ripido pendio.
Nulezz è stato caricato fino agli anni ’50 del Novecento da due famiglie Perazzi con due mucche e capre, poi fino al 1969 con sole capre da Marino Massera. Le famiglie vi trascorrevano tutto il mese di luglio per il taglio del fieno. La figlia di Marino, Gisella, classe 1946, ricorda che partivano da Cossogno portando con sé le galline, legate nel gerlo, e il gatto dentro a un sacco.
A Nulazzùn sorge una cappella, costruita in memoria del cossognese Giacomo Boldini, morto a Milano il 10 marzo 1877, dove gestiva un albergo ristorante. Dedicata alla Trasfigurazione di Gesù, era affrescata all’interno con le immagini dei tre discepoli che vi avevano assistito: Pietro, Giovanni e Giacomo. Si è conservata soltanto l’immagine della colomba.
In questa cappella, a partire dal 1973, si celebra la messa il primo sabato di agosto, in corrispondenza della ricorrenza liturgica della Trasfigurazione, il 6 agosto. Con la messa ha inizio la festa dell’alpeggio.
Tra Nolezzo e Vigialla, l’alpeggio che lo fronteggia ad ovest, in una valletta scorre il piccolo rio Nolezzo. Qui un tempo si trovava una cava di pietra ollare, localmente chiamata “laugèra”, pietra tenera e di facile lavorazione che serviva alla fabbricazione mediante tornio di laveggi, olle, vasche, tubi per la conduttura dell’acqua ed altro ancora. Quintino Rossi nella pubblicazione “Cossogno, ricordi di Escursioni nel suo Territorio e Frazioni dipendenti” del 1910, riferisce che la lavorazione era già sospesa da molti anni per “difetto di facile meccanismo, non essendovi più la convenienza”.
Nolezzo is a mountain pasture located on the ridge of Mount Todum just over an hour walk from Cossogno, along the beautiful mule track that from Inoca passes through Miüi (Miuglio for the inhabitants of Cossogno, Miunchio on the maps).
Together with Miuglio, Rugno (Runchio on the maps), Montuzza and Uccigiola it was one of the main mountain pastures in Cossogno. The Orders of Cossogno and Ungiasca of 1564 had already mentioned it: “it was forbidden to use the second cut of hay (rujiiv) for the livestock before the feast of Santa Maria on September 8 in the mountain pastures of Colma, Miuglio, Botolenghi, Gromia, Nolenzo”.
It consists of two main groups of mountain huts, Nulezz (or Nulezzìn), in a lower position, at 645 m above sea level and in an area with a small flat stretch, and Nulazzùn, in a higher position, at 730 m on a steep slope.
Nulezz was frequented until the 1950s by two Perazzi families with two cows and goats, then until 1969 with only goats by Marino Massera. The families spent there the whole month of July cutting hay. Marino's daughter, Gisella, born in 1946, remembers that they had left from Cossogno carrying the hens, tied in the pannier, and the cat inside a sack.
In Nulazzùn there is a chapel, built in memory of Giacomo Boldini from Cossogno, who died on March 10, 1877, in Milan where he managed a hotel restaurant. Dedicated to the Transfiguration of Jesus, it was frescoed inside with the images of the three disciples who were present at the event: Peter, John and James. Only the image of the dove was preserved.
In this chapel, since 1973, the Mass has been celebrated on the first Saturday of August, on the occasion of the liturgical anniversary of the Transfiguration, on August 6. The festival of the alpine pasture begins with the Mass.
Between Nolezzo and Vigialla, the small Nolezzo river flows in a small valley, facing the mountain pasture to the west. Once there was a soapstone quarry, locally known as “laugèra”, a soft and easy-to-work stone used to manufacture, by using lathe, stone pots, jars, basins, water pipelines, etc. Quintino Rossi, in the text “Cossogno, ricordi di Escursioni nel suo Territorio e Frazioni dipendenti” of 1910, reports that the processing had been already interrupted for many years because of “a mechanism defect, therefore it was no longer convenient”.